dsm-firmenich PostNL, il 21enne Benjamin Peatfield lascia il ciclismo per curare una grave commozione cerebrale

Benjamin Peatfield costretto ad appendere (forse momentaneamente) la bici al chiodo. Giovane promessa del ciclismo, il 21enne britannico ha corso quest’anno con la formazione di sviluppo del Team dsm-firmenich PostNL, partecipando però già ad alcune gare con la prima squadra che gli avevano permesso di muovere i primi passi nel professionismo. A maggio, però, una caduta avvenuta durante la Ronde de l’Oise, gara francese di categoria UCI 2.2, gli aveva provocato una grave commozione cerebrale dal quale non è ancora riuscito a riprendersi, costringendo così il classe 2003 a mettere in pausa il suo sogno di diventare un professionista per curarsi e cercare di guarire da questo infortunio, che influisce anche sulla sua vita quotidiana.

“Dopo un’attenta valutazione, conversazioni con lo staff della squadra e con tutte le persone che mi circondano, il Team dsm-firmenich PostNL e io abbiamo deciso di rescindere il mio contratto – ha scritto Peatfield sul proprio profilo Instagram – Le ultime stagioni sono state incredibilmente impegnative per me. Oltre ad altre difficoltà, innumerevoli infortuni hanno reso difficile esprimere il mio vero potenziale. Li ho sempre messi in secondo piano, ma questi fattori ti distruggono sempre, inconsciamente, mentalmente e fisicamente. Una delle battute d’arresto più dure, di cui soffro ancora oggi, è stata la commozione cerebrale subita alla Ronde de l’Oise in maggio“.

“Le commozioni cerebrali sono dure, non solo fisicamente ma anche mentalmente – ha proseguito il 21, raccontando il proprio calvario – Il mal di testa, la stanchezza, la mancanza di concentrazione e i problemi alla vista hanno reso la vita quotidiana una battaglia, il che significa che facevo fatica anche solo a pensare di esprimermi ai massimi livelli. Poiché la commozione cerebrale non è visibile, è difficile capire cosa si prova finché non la si sperimenta. Il dubbio costante è che si tratti solo di una questione psicologica, che si tratti di un’invenzione della mente. Voglio ringraziare la squadra e il suo staff per avermi sostenuto nell’affrontare queste sfide durante tutta la stagione. Con il tempo, tutte queste sfide si sommano e ti logorano, rendendo più difficile dare il 100% non solo nel lavoro, ma anche nel recupero personale”.

Da qui, la decisione di dare l’addio, almeno momentaneamente, all’attività: “Detto questo, non rinuncio al ciclismo e credo ancora di avere il livello per raggiungere i vertici di questo sport, se dovessi volerlo di nuovo. Il sogno non è ancora svanito, solo che potrebbe richiedere un percorso diverso per arrivarci. Per ora, mi ritiro dal professionismo per concentrarmi sulla mia guarigione e sulla riscoperta del mio amore per la bicicletta, che è il motivo per cui ho iniziato questo viaggio. Non è un addio, ma solo un nuovo capitolo. C’è ancora molto da fare e non vedo l’ora di condividere ciò che ho in serbo per il prossimo anno. Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto negli alti e bassi fino ad ora e grazie al Team dsm-firmenich PostNL per avermi dato la possibilità di scoprire la vita di un ciclista professionista quest’anno, aiutandomi su e giù dalla bici e permettendomi ora di fare un passo indietro per iniziare un nuovo capitolo”.

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